Gli sbocchi professionali di un giovane medico

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La laurea in medicina è considerata una delle più prestigiose e ambite dagli studenti italiani. Tuttavia, una volta conseguito il titolo, la ricerca di un lavoro in campo medico può rivelarsi un percorso complesso e sfidante. In questo articolo, esploreremo gli sbocchi professionali per un giovane medico subito dopo la laurea, analizzando le opportunità di lavoro in Italia, le specializzazioni più richieste e le diverse possibilità di impiego, sia nell’ambito pubblico che privato. Inoltre, forniremo alcuni utili consigli e suggerimenti su come affrontare la ricerca di lavoro e prepararsi per un colloquio di lavoro.

 

La laurea in medicina e chirurgia offre ai neolaureati molte opportunità di lavoro, anche se la maggior parte di essi sceglie di intraprendere un corso di specializzazione e si dedica a lavori intesi come riempitivi prima dell’inizio del corso di specializzazione.

 

A partire dal 2020, l’esame di stato è stato abolito e la laurea in sè è abilitante. Ciò significa che coloro che hanno concluso recentemente gli studi hanno la possibilità di iniziare immediatamente a lavorare. Esistono diversi tipi di impiego per un laureato in medicina senza specializzazione. I neolaureati possono anche trovare lavoro nel settore pubblico o privato: studi medici, case di cura o centri di riabilitazione, ad esempio. La scelta dipende da quale ambito appassiona di più e da quali sono le possibilità offerte dal mercato del lavoro. Ai laureati viene consigliato di non limitarsi agli annunci di lavoro più comuni ma di esplorare anche altri settori, come quello della ricerca medica.

 

Una panoramica dei lavori di un giovane medico

 

Un medico neo laureato se inizia a lavorare in libera professione (cioè se non viene assunto) è obbligato ad aprire la partita IVA e stipulare un’assicurazione professionale. Per i giovani medici esistono delle particolari assicurazioni convenienti, dedicate ai medici neoabilitati, come quelle che si trovano in siti specializzati (per esempio vedi https://rcmedici.eu/assicurazione-giovani-medici/ )  .

 

Gli sbocchi principali per un medico senza specializzazione sono:

  • Sostituire medici di base e pediatri in caso di necessità (per esempio ferie e assenze);
  • Lavorare come sostituto di medico di continuità assistenziale (ex guardia medica)
  • Lavorare nel servizio di urgenza (118), in carceri, in aree turistiche;
  • Lavorare nel Pronto Soccorso;
  • Svolgere attività di medico a eventi sportivi, fiere e altri raduni;
  • Lavorare per le assicurazioni;
  • Lavorare per pubbliche istituzioni come carceri, Croce Rossa o Protezione Civile;
  • Diventare medico militare, dell’INPS o dell’INAIL;
  • Effettuare prelievi in laboratori di analisi privati o convenzionati;
  • Effettuare prelievi per donare sangue;
  • Svolgere attività a scadenza bandite dalle ASL ;
  • Tenere corsi di Primo Soccorso e sicurezza sul lavoro;
  • Lavorare come medico per assistenza su imbarcazioni, villaggi turistici e colonie per bambini.

 

Per chi ha appena conseguito la laurea in Medicina, uno dei primi sbocchi di lavoro sarà la sostituzione del medico di base o del medico di continuità assistenziale. Vediamo quindi più da vicino le due opzioni.

 

Sostituzione del medico di famiglia

Una possibilità lavorativa interessante per chi ha studiato Medicina e Chirurgia è rappresentata dal medico di famiglia. Una volta iscritti all’albo dell’Ordine dei Medici, si ha l’autorizzazione a esercitare la professione. Però, per diventare medico di famiglia a tutti gli effetti, è necessario seguire un corso triennale in Medicina Generale. Se invece non si intenda proseguire gli studi o non si sia superato l’esame per specializzazione, è possibile sostituire il medico di famiglia in caso di necessità. Tali sostituzioni sono molto comuni fra i giovani medici, poiché facilmente accessibili e compatibili con corsi di specializzazione.

Una volta abilitati, si viene inseriti in una graduatoria e potrebbe arrivare una richiesta di sostituire i medici di famiglia in caso di assenza. Il compenso percepito durante il periodo di sostituzione dipende dai titoli posseduti, dai giorni di sostituzione e dallo stipendio del medico che si sostituisce. Se il periodo di sostituzione è inferiore a 30 giorni, lo stipendio viene prima erogato al medico di base che lo consegnerà al sostituto con una ritenuta d’acconto. Se il periodo di sostituzione va oltre i 30 giorni, invece, il compenso si riceverà direttamente.

 

Sostituire il medico di continuità Assistenziale

 

Il giovane medico può anche candidarsi a sostituire i medici di continuità assistenziale (guardie mediche) in caso il titolare non sia disponibile. La guardia medica si occupa di fornire cure mediche essenziali durante gli orari e i periodi in cui il medico di base o il medico di famiglia non sono disponibili. Tra le mansioni della guardia medica ci sono l’offerta di assistenza sanitaria di base a domicilio a tutte le persone, comprese quelle in età pediatrica; la prescrizione di farmaci solo per le necessità urgenti in seguito a una visita domiciliare; la richiesta di esami e visite specialistiche urgenti; la valutazione della necessità di ricovero in ospedale; e il rilascio di certificati di malattia solo se strettamente necessario, con un limite massimo di tre giorni.

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