Sport: come trasformare la propria passione in un lavoro

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Nonostante la crisi economica e la Pandemia da Coronavirus, uno dei settori che maggiormente continua a far registrare elevati fatturati è il mondo dello Sport, trasformando questo ambito in una vera e propria Industry da miliardi di euro, con un notevole impatto sul Prodotto Interno Lordo (PIL). Non sorprende se parlando di sport non si allude più alla mera attività fisica nelle sue innumerevoli dimensioni (calcio, nuoto, pallavolo, pattinaggio, arti marziali, ecc.), ma ci si riferisce anche a carriere sempre più qualificate con livelli di competenza e professionalità di alto livello. Per poter affacciarsi a questo tipo di mercato del lavoro si richiede, in molti casi, il possesso di una laurea.  In alcuni casi è necessario che sia afferente al settore dello sport, pensiamo ad una Laurea Triennale in Scienze delle attività motorie e sportive (classe L22), e/o di una Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive e adattate (classe LM 67) oppure in Scienze e tecniche avanzate dello sport (LM 68); in altri casi è sufficiente un qualsiasi titolo di primo o secondo livello. Così, ad esempio, coloro che voglio lavorare nella dirigenza di una squadra calcistica potranno conseguire una laurea in economia e management e conseguire un master di I o II livello.

Che sia una laurea in Scienze Motorie o un qualsiasi altro indirizzo di studi, questi possono essere accessibili online mediante l’iscrizione presso Atenei che ricorrono alla metodologia telematica come i corsi di laurea offerti dall’Università Telematica Niccolò Cusano, oppure mediante l’immatricolazione presso università tradizionali per i quali è prevista una didattica in presenza.

Tra i vari sbocchi occupazionali in cui la passione per lo sport si unisce ad una carriera non sportiva, troviamo l’insegnamento. In questo caso è possibile cercare informazioni sulla laurea magistrale in Scienze Motorie per valutare se effettivamente questo indirizzo di studi sia appropriato alle proprie propensioni e attitudini. Tuttavia, sarà necessario conseguire i 24 CFU in materie socio-psico-pedagogiche e sostenere eventuali esami integrativi, i cui crediti si differiscono a seconda della classe di concorso e dei crediti acquisiti durante il percorso accademico. Inoltre, sarà necessario iscriversi nelle GPS e partecipare ai vari concorsi ordinari e straordinari.

Per gli appassionati dello sport che non abbiano conseguito una laurea in Scienze motorie è possibile intraprendere la carriera di: Avvocato esperto nel diritto dello sport, per la quale è necessario aver conseguito una laurea magistrale in giurisprudenza e l’abilitazione alla professione legale; Procuratore sportivo per il quale è sufficiente una laurea in economia o in giurisprudenza. Dopo di che sarà necessario superare un test indetto dal CONI e una prova di abilitazione presso la F.I.G.C. Anche coloro che abbiano conseguito una laurea in medicina possono svolgere una professione nel settore dello sport operando come medico sportivo, il cui compito è quello di valutare lo stato di salute dei pazienti per certificare l’idoneità alla pratica sportiva e/o individuare eventuali problematiche che impediscono la pratica di alcune tipologie di sport. Inoltre, monitorare la salute degli atleti durante allenamenti e gare, e interviene in caso di infortunio.

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